sabato 19 giugno 2010

Bistecca, aragosta, una torta di mele, un gelato alla vaniglia e una Seven-Up



Leggo che negli Stati Uniti è stata eseguita la milleduecentosedicesima condanna a morte da quando è tornata in vigore la pena capitale, e che l'asettica inezione letale è stata sostituita dal più cruento plotone di esecuzione, e non capisco.

Non capisco, cioè, se a fare notizia sia l’esecuzione in sè, o piuttosto il modo in cui è stata messa in atto.
Punto sulla seconda chance, vista l’abbondanza di ragguagli forniti dai vari articoli.

Ora ne so molto di più sulla fucilazione.
So, per esempio, che il plotone era composto da cinque bravi anonimi e volonterosi cittadini. Che in caso di ripensamenti e pentimenti futuri, potranno sempre addormentare la coscienza pensando che l’unico fucile caricato a salve era il loro.

Poi so pure che le cartucce usate erano di quelle grosse, di quelle che servono per cacciare le bestie grosse, tipo orsi, o alci, o cervi.
O assassini condannati a morte, per l’appunto.

E ancora so che i bravi anonimi e volenterosi cittadini hanno mirato e sparato contro il bersaglio debitamente contrassegnato sul torace dell’uomo.
Nel senso che prima di sparargli gli hanno fatto un bel tatuaggio sul petto.
Un po’ come quando nei film americani vedi quei tizi costretti a scavarsi la fossa da soli.

Last, but not the least, la cena. L’ultima, of course.
So cosa ha mangiato il detenuto prima di morire. Bistecca, aragosta, una torta di mele, un gelato alla vaniglia e una Seven-Up.
Speriamo non gli sia scappato un rutto al momento supremo della dipartita.
Non sarebbe fine, suvvia…

Per fortuna in Italia la pena di morte non esiste. Non come in America, almeno.
Loro hanno tutto un rigido protocollo, che osservano punto per punto.
Fanno le cose per bene, gli americani
Noi invece ai protocolli siamo refrattari, che ci volete fare, siamo un popolo di arruffoni confusionari. Poi abbiamo la crisi, i soldi non bastano per pagare l'aragosta, i tatuaggi, i pallettoni grossi.
Allora ci arrangiamo, improvvisiamo, ce la sbrighiamo alla comevieneviene.
E consci dei nostri limiti, non osiamo chiamarla condanna a morte.
No.
La chiamiamo “morte per cause naturali”. In gergo, “pestaggio selvaggio”
Ovviamente tutto fatto con discrezione, che mica vogliamo turbare le coscienze dei bravi cittadini.
Per dire,  di questa esecuzione avvenuta nel luglio 2003, voi avevate mai sentito parlare?
Io no. Ci ho sbattuto il naso ieri sera.
E guardando  queste foto, ho provato profonda vergogna, per aver vissuto sette anni nell’ignoranza.

8 commenti:

Dada ha detto...

Il rospo dalla bocca larga ha detto:
....senza parole. E pensare che sul rutto mi era scappata una risatona da urlo che pensavo finisse in modo comico il tutto...

...che schifo eh?

premio petrolio ha detto...

Sembrerà stupido ma a me fa più impressione lo sguardo sperduto (ma dall'articolo apprendo che è forte e continua a farsi forza) della mamma, guarda nel vuoto, nel baratro in cui stiamo cadendo tutti, vittime inconsapevoli, alcuni, colpevoli, altri, di una giustizia che di giusto ditemi voi cos'abbia ancora… :(

RED PASSION ha detto...

sono rimasto colpito.
ho gli occhi spalancati.
usando a tratti anche l'ironia hai enfatizzato ancora di più l'arretratezza mentale che accompagna noi uomini del 2010.
come possono succedere queste cose?
come si possono giustificare?
la mia più grande paura è che ho l'impressione che stiamo sempre più peggiorando.
aiuto!
grazie per l'informazione, a presto!

RED PASSION ha detto...

p.s.
alla prima foto ho chiuso...
non ce la faccio a reggere certe immagini

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Bis?

giardigno65 ha detto...

dov'è la giustizia ?

Ragno ha detto...

la pena di morte è sbagliata è vero ok siamo d'accordo.

una curiosità però: ai preti pedofili, cosa fareste VOI? ovviamente se il figlio molestato fosse il vostro, si intende...

Dada ha detto...

@ rospo: niente bis, avevo scritto di getto curando poco la forma, quando ci sono tornata su non sono riuscita a modificare il post così l'ho riscritto e ripubblicato.

@ ragno: di panza ti rispondo di getto che chiunque viola un bambino, prete o meno che sia, merita la morte. è l'unica cosa per la quale non riesco a trovare giustificazione alcuna. razionalmente ti rispondo che la pena di morte è una barbarie sempre e comunque.

@ giardigno: non lo so, non lo so più.

@ red passion: l'impressione che si stia correndo sempre più velocemente verso il baratro è anche mia. non sono catastrofista, cerco sempre di trovare il buono in tutte le situazioni, ma ultimanente mi riesce sempre più difficile.

@ petrolio: finchè ci saranno persone come la mamma di marcello, o la sorella di stefano cucchi, o i genitori di carlo giuliani, che non si arrendono e lottano perchè la verità venga a galla, un filo di speranza c'è.